giovedì 14 giugno 2012

Dentro una canzone - Disamistade

Ok, continuiamo a lasciarci ispirare dai testi delle canzoni con Disamistade. L'arrangiamento da noi proposto si basa sulla versione originale, ma devia accentuando la rabbia e l'esasperazione di un paese messo sotto scacco da due famiglie che si contendono il territorio innescando una violenta faida ("disamistade" significa inimicizia, ma ha come estensione il termine faida, appunto).

Disamistade

Che ci fanno queste anime davanti alla chiesa
questa gente divisa questa storia sospesa


La ricerca di speranza e di normalità è il filo conduttore della canzone. Gli innocenti spettatori di una rivalità che non gli appartiene cercano conforto nella Chiesa. Questi primi versi sono intervallati da un vero e proprio lamento di chi canta.

a misura di braccio a distanza di offesa
che alla pace si pensa che la pace si sfiora

due famiglie disarmate di sangue si schierano a resa
e per tutti il dolore degli altri è dolore a metà


La faida tra bande è sempre circoscritta all'interno di un territorio che solitamente è molto ristretto ("a misura di braccio"). La pace si avrà solo quando una delle due famiglie prevarrà sull'altra, cioè quando una delle due parti cesserà di esistere e verrà "disarmata di sangue", (non ci sarà più nessuno da uccidere). Non importa se questa guerra ha come effetto collaterale la sofferenza di un paese intero, perchè "il dolore degli altri è dolore a metà", è di poco conto. Chi se ne frega.

si accontenta di cause leggere la guerra del cuore
il lamento di un cane abbattuto da un'ombra di passo
si soddisfa di brevi agonie sulla strada di casa
uno scoppio di sangue un'assenza apparecchiata per cena
e a ogni sparo di caccia all'intorno si domanda fortuna


I motivi di questa guerra sono futili, ad ogni sparo ci si chiede se la faida possa aver coinvolto qualche ignaro spettatore, non necessariamente uno dei propri cari, ma semplicemente un innocente. Il sacrificio degli innocenti è diventato talmente frequente che ci si meraviglia se non accade, attribuendo questo fatto alla semplice fortuna.

che ci fanno queste figlie a ricamare a cucire
queste macchie di lutto rinunciate all'amore
fra di loro si nasconde una speranza smarrita
che il nemico la vuole che la vuol restituita
e una fretta di mani sorprese a toccare le mani
che dev'esserci un modo di vivere senza dolore

una corsa degli occhi negli occhi a scoprire che invece
è soltanto un riposo del vento un odiare a metà
e alla parte che manca si dedica l'autorità
che la disamistade si oppone alla nostra sventura

questa corsa del tempo a sparigliare destini e fortuna


che ci fanno queste anime davanti alla chiesa
questa gente divisa questa storia sospesa


La canzone termina come è iniziata a simboleggiare una catena di violenza che non ha fine. La perdita della speranza tocca le persone nelle piccole realtà di ciascuno e nella quotidianità vissuta alla ricerca di una vita senza dolore. L'assenza di speranza, rubata dal nemico, costringe le persone a vivere in maniera frenetica fino a scoprire che non può esistere riposo, e che l'odio farà sempre parte della loro vita. L'assenza di autorità è quasi una scusante, si scarica la responsabilità su chi non c'è.




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